Cosa succede se il giudice decide senza concedere alle parti i termini per il deposito della comparsa conclusionale e della successiva replica (art. 190 cpc), oppure, pur avendoli concessi, decide comunque prima dello scadere dei predetti termini?
Semplicemente la sentenza è nulla. E non è neppure necessario dilungarsi tanto nella motivazione dell’impugnazione perchè la violazione di questo principio, a garanzia del rispetto del principio del contraddittorio, è di per sè causa di nullità.
Questo è quanto hanno deciso le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza 25/11/2021, n. 36596 che qui si segnala, con cui è stato espresso il seguente principio:
La parte che proponga l’impugnazione della sentenza d’appello deducendo la nullità della medesima per non aver avuto la possibilità di esporre le proprie difese conclusive ovvero per replicare alla comparsa conclusionale avversaria non ha alcun onere di indicare in concreto quali argomentazioni sarebbe stato necessario addurre in prospettiva di una diversa soluzione del merito della controversia; la violazione determinata dall’avere il giudice deciso la controversia senza assegnare alle parti i termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, ovvero senza attendere la loro scadenza, comporta di per sé la nullità della sentenza per impedimento frapposto alla possibilità per i difensori delle parti di svolgere con completezza il diritto di difesa, in quanto la violazione del principio del contraddittorio, al quale il diritto di difesa si associa, non è riferibile solo all’atto introduttivo del giudizio, ma implica che il contraddittorio e la difesa si realizzino in piena effettività durante tutto lo svolgimento del processo.